ETIMOLOGIA  DI  "CONDAGHE"

 

Sull'etimologia del termine "condaghe consultare le pagine dedicate a questo tema nei volumi consigliati per lo studio dell'esame:          

     G. MELONI, Il condaghe di San Gavino, Sassari, 2004.

     G. MELONI - A. DESSI', Mondo rurale e Sardegna del XII secolo. Il Condaghe di Barisone II di Torres, Liguori Editore, Collana Nuovo Medioevo, n. 37, Napoli, 1994.  

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Un recentissimo studio di

Anna Maria Piredda, Riletture cinquecentesche del Condaghe di San Gavino in Torres, nel volume Chiesa, potere politico e culturale in Sardegna dall'età giudicale al Settecento, a cura di G. Mele, Oristano, 2005, pp. 367 sgg., torna sull'argomento nella n. 3, p. 368, che riproponiamo a grandi linee.

 

II termine 'condaghe' non riveste nel caso del Condaghe di san Gavino, avverte Giuseppe Meloni, il significato di registro amministrativo-giuridico che solitamente si attribuisce a questo tipo di documenti sardi (Il condaghe, p. 192). Di recente Giampaolo Mele ha indicato un'origine di questo termine basata sull'accezione più diffusa di Kontàkion nel greco bizantino, quella cioè di un tipo di testo liturgico; la tradizione dei Kontàkia rappresenta nella liturgia bizantina un ingente filone innografìco, coltivato da poeti e melografì "spesso ammantati da un'aura di santità, quali s. Teodoro Studita (759-826), di cui alcuni seguaci sono attestati in Sardegna nel secolo IX" (I condaghi: specchio storico di devozione e delle tradizioni liturgiche nella Sardegna medievale, in La civiltà giudicale in Sardegna nei secoli XI-XIII. Fonti e documenti scritti, Atti del Convegno nazionale [Sassari 16-17 marzo 2001 - Usini 18 marzo 2001], a cura dell'Associazione "Condaghe di S. Pietro in Silki", Sassari 2002, p. 145). Secondo lo studioso, pertanto, è possibile che "il termine Condaghe derivi direttamente dal libro Kontàkion, inteso come manoscritto liturgico paradigmatico del rito bizantino, diffuso prima sotto forma di rotolo e poi di codex. Tale denominazione (Condaghe < Kontàkion) poteva contribuire a sancire la sacralità di una serie di scritture di natura amministrativa e giuridica, avvolte in un'aura di ufficiale e solenne religiosità" (I condaghi cit., p. 148). Ora, sebbene non sussistano prove inconfutabili della dipendenza giuridica della Chiesa sarda da quella di Bisanzio esistono tuttavia in Sardegna attestazioni di presenze cultuali e liturgiche bizantine. Peraltro, José Grosdidier de Matons fa presente che Kontàkion sino al VI-VII secolo indicava nella liturgia bizantina una omelia in versi e oltre il VII secolo un encomio in versi; lo studioso precisa inoltre che "Quant a sa forme poétique, si elle ne fait pas de doute pour nous autres, modernes, habitués a une distinction bien tranchée entre les vers et la prose, il n'en était pas de mème pour les Byzantins" (Romanos le Melode et les origines de la poesie religieuse a Byzance, Paris 1977, p. 3).