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Costantino II. Immagine di fantasia

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 MATERIALI BARISONE II

 

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Comita II. Immagine di fantasia

I  FIGLI DI BARISONE II

da - Il Regno di Torres. CD multimediale. Direzione scientifica di G. M, 2005.

I testi sono stati in questa sede rivisti e ampliati. 

Costantino II. Giudice di Torres

(1170/1191-1198)

Comita II. Giudice di Torres

(1198-1218)

Figlio di Barisone II, aprì il suo regno ratificando un patto di alleanza con il Comune di Genova. Nel 1190 sposò Druda, esponente di una nobile famiglia catalana. La donna però morì nel viaggio verso la Sardegna. Nel 1194 si sposò una seconda volta con Prunisinda, anch’essa esponente della nobiltà catalana. Il nuovo matrimonio del giudice coincise con la fase più acuta della guerra che vide il regno di Logudoro opposto al giudicato di Cagliari, allora guidato da Guglielmo di Massa. Costantino subì una sconfitta militare cui seguirono tentativi di pace affidati all’arbitrato dell’arcivescovo di Pisa, Ubaldo. Non avendo rispettato gli accordi troppo gravosi per lui, Costantino morì nel 1198 dopo essere stato scomunicato dall’arcivescovo di Pisa.

Fratello di Costantino II, fu chiamato dalla corona de Logu, nel corso del 1198 ad assumere la carica di Giudice. I primi anni del suo regno sono caratterizzati da una politica orientata al superamento dell’isolamento politico in cui era venuto a trovarsi il giudicato. In questo senso è da intendersi una accorta strategia di politica matrimoniale intrapresa da Comita che portò all’unione dell’erede al trono, Mariano, con Agnese di Massa, figlia di Adelasia Malaspina e di quel giudice Guglielmo di Massa che pochi anni prima aveva attaccato così pesantemente il regno logudorese. Pochi anni dopo lo stesso Comita, ottenuto lo scioglimento del precedente matrimonio con Sinispella, sposò Agnese di Saluzzo. Le figlie di questa seconda unione, Giorgia e Isabella, furono promesse ad esponenti delle famiglie signorili continentali più in vista: Doria e Spinola.

Gli interessi di Comita in campo politico-militare furono indirizzati ad allargare i confini del Regno verso i confinanti giudicati di Gallura e Arborea. Soprattutto nel primo caso Comita tentò di inserirsi nel 1203 nella disputa pertinente all’unione matrimoniale dell’erede al trono Elena; le controversie si protrassero per un ventennio soprattutto dopo il matrimonio di Elena con Lamberto Visconti.

Nel corso del 1211 Comita riuscì a conseguire il controllo di buona parte del giudicato di Gallura; una situazione che si protrasse anche dopo la sua morte, nel 1218.

   Non può essere confuso con Comita I, controversa figura di capostipite della dinastia turritana che, secondo quanto riportato nelle pagine del Condaghe di San Gavino e in tutta la tradizione parallela, ripresa in massa da gran parte della storiografia dei secoli successivi, sarebbe stato il primo giudice di Torres con nomina a vita. Non è possibile che l'autore del Condaghe, che si rifaceva probabilmente a manoscritti e ad una tradizione orale precedente, abbia confuso i due personaggi, visto che presumibilmenteb scriveva nel XIII secolo, pochi decenni dopo la scomparsa di Comita II. Se avesse voluto fantasticare su una leggendaria figura senza fondamento storico quale fondatore della dinastia turritana non avrebbe scelto un soggetto così vicino ai suoi tempi, ancora vivo nel ricordo dei suoi contemporanei. E' possibile, però, che nella necessità di arricchire la biografia del primo Comita, il cronista abbia fatto ricorso più o meno volontariamente a qualche episodio della vita del secondo Comita. I due giudici di nome Comita, comunque, rimangono due.