SVILUPPO ECONOMICO TRA X E XI SECOLO

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SVILUPPO DEMOGRAFICOaratura.jpg (208803 byte)

 

 

     RIVOLUZIONE AGRARIA

 

 

           RINASCITA DEI COMMERCI

 

 

CRESCE IL NUMERO DI ABITANTI

Tra i decenni finali del primo millennio dopo Cristo e i primi dell’XI secolo, a cavallo dell’anno Mille, la società Europea conobbe un periodo di notevole sviluppo che prese avvio proprio dall’area italiana. Sia sotto l’aspetto culturale che dal punto di vista sociale ed economico i risultati del risveglio dopo secoli di regresso e stasi furono decisi e progressivamente sempre più evidenti. Uno dei fenomeni più vistosi, già rilevabile ad una prima indagine è un forte incremento demografico che si estende a tutte le regioni europee.

 

IN 300 ANNI AUMENTO DEL 100 %

Non è possibile offrire dati precisi che attestino questo fenomeno. Attraverso uno studio incrociato di fonti scritte ed archeologiche, comunque, gli studiosi sono certi che nell'arco di meno di quattro secoli, la popolazione europea sia quasi raddoppiata, passando dai quaranta milioni dell'anno mille ai settantacinque milioni dei primi decenni del XIV secolo, quando iniziò un periodo di crisi che portò ad una pausa nella crescita demografica e, infine, ad un forte decremento in occasione dei sensibili fenomeni epidemici che si verificarono alla metà del ‘300.

 

 

MENO PERICOLI

Non fu estranea a questo mutato quadro demografico una serie di altri fattori positivi. Tra questi una maggior stabilità della vita delle comunità e della loro sopravvivenza con il diminuire dei pericoli derivanti da incursioni di popolazioni barbariche o semplicemente ostili. Fino a quel momento erano state frequenti le incursioni di Ungari, Saraceni e Normanni, che avevano impoverito molte regioni, soprattutto quelle più esposte.

 

 

CAMBIA IL CLIMA

Va ricordato ancora il verificarsi di variazioni climatiche a dimensione planetaria (clima più caldo e secco) che facilitarono i disboscamenti, l’acquisizione di nuovi spazi alle attività agricole e la possibilità di trasferire colture delicate come quelle della vite e dell’olivo a latitudini più elevate, prima proibitive poiché caratterizzate da inverni troppo rigidi e gelidi.

 

 

INNOVAZIONI TECNOLOGICHEaratro.jpg (111177 byte)

Tutti questi fattori determinarono un contemporaneo sviluppo di innovazioni tecnologiche che possono sembrare elementari ma che, al contrario, furono determinanti nel favorire la moltiplicazione dei fattori di crescita produttiva: fu introdotto l’aratro pesante, con la lama in materiale resistente (ferro) e ricurva (a versoio) che sostituì quello che si era usato per millenni (a chiodo, con punta in legno). L’areazione del terreno, che veniva rivoltato e non soltanto solcato, consentiva una maggior presa del seme nel terreno e di conseguenza una maggiore resa del prodotto. Ci fu poi una graduale sostituzione del bue con il cavallo nei lavori di aratura e furono introdotti nuovi sistemi di aggiogamento che facevano leva non più sul collo degli animali, ma sulle spalle; si otteneva un notevole guadagno in celerità del lavori e in praticità.

 

 

 

SISTEMI DI COLTIVAZIONErotazione.jpg (181926 byte)

Altra innovazione di rilevo fu l’introduzione del sistema di rotazione nelle colture, passato da biennale a triennale. In tal modo ogni campo veniva diviso in tre parti: due venivano coltivate, in genere una a cereali ed una a legumi, mentre la terza era lasciata a riposo; vi crescevano le erbe spontanee (maggese) e vi si poteva pascolare il bestiame che la concimava in vista della coltivazione dei due anni successivi.

 

 

RINASCE IL COMMERCIO

Grazie ai progressi segnati nel campo dell'agricoltura ci fu un deciso incremento demografico, un aumento del numero dei centri abitati, migliorarono le condizioni di vita della popolazione e si formarono le prime eccedenze alimentari; queste divennero ben presto oggetto di scambio, permettendo l'acquisto di altri prodotti che non erano disponibili nei mercati locali. Rinascevano così e si sviluppavano in forma sempre più concreta scambi di merci che dapprima si erano realizzati solo a dimensione locale o al massimo regionale, basati soprattutto sul baratto; infine avevano raggiunto livello internazionale. Si rialimentarono così quei commerci che si basavano sulle rotte marittime mediterranee a lunga distanza che congiungevano le coste iberiche, francesi, italiche, insulari (tra le quali quelle sarde) con quelle del vicino Oriente.

 

 

Problemi demografici in Sardegna

malaria

matrimonio tardivo

bassa natalità

alta mortalità infantile

carestie

pestilenze

guerre