PIETRO IV D'ARAGONA, III DI CATALOGNA

el Cerimoniós

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Pietro IV Aragona, III di Catalogna, detto il Cerimonioso (Pere el Cerimoniós in catalano), (Balaguer, 5 settembre 1319 Barcellona, 5 gennaio 1387), fu re di Aragona, di Valencia, di Sardegna e di Corsica, Conte di Barcellona e delle altre contee catalane dal 1336. Fu anche re di Maiorca dal 1343 sino alla morte.

In Sardegna durante il suo lungo regno si trovò a fronteggiare una difficile situazione sociale, economica, politico-militare. In particolare, nel 1351 si alleò con Venezia, in vista di una guerra impegnativa contro Genova, che tentava di far sollevare i propri sostenitori in Sardegna. I problemi si sentivano soprattutto nel nord-ovest dell’isola; ad Alghero nominalmente parte della Corona d'Aragona, il ramo sardo della famiglia Doria, fiancheggiata dal Comune di Genova, fomentava ripetute rivolte. Pietro IV organizzò una spedizione navale imponente per i tempi, ponendo esercito di terra e flotta agli ordini dell'ammiraglio Bernat de Cabrera. Il 27 agosto del 1353 la flotta alleata catalana e veneziana si scontrava con quella genovese presso Alghero, nella baia di Porto Conte. L’armata ligure fu sbaragliata; L’ammiraglio genovese si diede alla fuga mentre un migliaio di Genovesi moriva nello scontro, 2.000 riportavano ferite e 3.500 venivano catturati. Sono dati riportati nelle cronache catalane che non vengono smentiti, se non nei particolari, da quelle genovesi.

Alghero veniva ripopolata da catalani dando così alla città un’impronta etnica di matrice iberica che sopravvive ancora.

Nello stesso anno, Pietro iniziava la guerra contro l'Arborea, l'ultimo dei quattro giudicati sardi allora sotto il governo di Mariano IV, destinata a concludersi solo nel 1420.

Nel 1355 Pietro IV convocava a Cagliari il Primo Parlamento Sardo, nel quale furono discussi i principali problemi della convivenza tra Catalani ed elemento locale in Sardegna.

Questa assemblea, che a torto era stata ritenuta un tempo una riunione anomala, non configurata secondo i canoni istituzionali delle Corts catalane, presenta, invece, tutti i crismi che le possono conferire il definitivo titolo di Primo Parlamento Sardo. Sono state individuate le lettere di convocazione, che coinvolsero i ceti interessati alle riunioni, quello ecclesiastico, quello feudale, quello reale, ai quali si aggiunse (caso unico nella storia delle Corts catalane e sarde) un inusuale braccio dei Sardi, voluto dal sovrano Pietro IV in considerazione della grave situazione politica ed economica nella quale versava il regno. Sono state stilate tabelle su chi fu convocato, su chi intervenne realmente, su chi fu rappresentato da procuratori, sui villaggi che furono coinvolti nell'iniziativa. Il verbale delle riunioni (frammentario ma fino a poco tempo fa inedito) e i capitoli di corte presentati dall'elemento locale al sovrano offrono dati inediti di inestimabile valore. Soprattutto i capitoli dei Sardi si presentano come una raccolta di notizie originali e uniche, poiché propongono il punto di vista della base della popolazione e non - come è consueto per il resto della documentazione catalana a noi nota - la posizione governativa.