L’iniziativa
di pubblicare questo libro si inquadra in un progetto più vasto, che ha
come obiettivi la conoscenza del territorio comunale e la presentazione
delle sue prerogative all’esterno.
Un’equipe
di studiosi ha ripreso tutte le ricerche fatte sinora sul territorio, e
in particolare su Oschiri, elaborando un quadro di sintesi che presenta
al lettore lo stato delle nostre conoscenze in materia.
Per
ogni momento storico vengono offerte nuove prospettive di lettura di
dati storici ormai considerati classici proponendo una serie di ipotesi
di studio, alcune delle quali vengono esaminate per la prima volta in
questo volume; (ruolo religioso-militare di Castro, diffusione
dell’insediamento sparso come a Otti o Balanotti; rilievo militare del
Monte Acuto ecc.).
Una
peculiarità della ricerca sta nel fatto che la realtà oschirese è
stata costantemente ricondotta ad un ambito territoriale che tiene conto
di quei collegamenti esterni che fanno del territorio specifico un
anello di congiunzione imprescindibile per capire meglio la realtà
storica dell’intera Sardegna settentrionale.
Fin
dai tempi più antichi il territorio di Oschiri è stato utilizzato
intensamente dalle popolazioni locali. Importanti testimonianze
archeologiche costituiscono, assieme al museo di recente apertura, uno
dei punti di maggior attrazione. Resti del periodo preistorico come
Dolmen (Monte Ulia), Domus de Janas, Tombe dei Giganti (Balanotti) e una
trentina di nuraghi evidenziano l’uniforme distribuzione dell’uomo
nel territorio soprattutto per lo sviluppo delle principali attività
economiche come l’allevamento e soprattutto l’agricoltura.
Di
grande interesse la presenza dell’antica fortificazione romana di
Castro, che faceva dell’area un nodo viario e strategico importante
per i collegamenti di uomini e merci tra il produttivo entroterra
logudorese e le aree costiere. Il castrum, oggi più conosciuto
grazie ai recenti scavi archeologici, operò per poco meno di un
millennio diventando centro di controllo anche nel periodo bizantino
(VI-IX
secolo). A questo stesso periodo potrebbero risalire le importanti e
ancora misteriose sculture rupestri di Santo Stefano.
Tra
le testimonianze più importanti del periodo basso-medioevale si nota la
presenza di diverse chiese come Nostra Signora di Otti, San Demetrio,
San Pietro e la più nota e importante Nostra Signora di Castro, centro
diocesano fino al 1508. In corrispondenza delle stesse si svilupparono
spesso nuclei abitati destinati col tempo ad essere abbandonati a favore
di Oschiri, che sarebbe diventata, nei successivi periodi moderno e
contemporaneo, centro principale.
Sono
tutti temi illustrati in questo volume sulla base della documentazione
fino ad oggi conosciuta e pubblicata; a questa si è aggiunta una serie
di testimonianze che possiamo considerare nuove, originali, inedite, che
per la prima volta vengono offerte alla lettura, talvolta in
trascrizione integrale.
La
trattazione dei vari periodi, che corrisponde in linea di massima ad una
ritmica successione cronologica, si articola in capitoli trattati da
singoli specialisti che operano in campo archeologico, storico,
epigrafico, paleografico, artistico, geografico.
Lo
sfondo d’insieme che ne deriva contribuisce a dare al volume elementi
di originalità che differenziano questa ricerca da altre in
circolazione.
Il
volume è stato realizzato grazie all’interessamento della Fondazione
“Giovanna Sanna” di Oschiri e del Comune di Oschiri |