BENI DI SCAMBIO

Valore

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- I valori comparativi di questi beni di scambio sono ricavati intrecciando e mettendo a confronto i dati contenuti nelle cinque schede del condaghe di Barisone II che permettono l'esatta definizione della loro consistenza (vedi tab. 8 - Equivalenze, p. 77).

- E' così possibile quantificare il valore del servo intregu (4 giorni di lavoro a settimana), del bue, del cavallo, del codice, della pecora e il potere d'acquisto dell'argento.

- L'argento, non monetato ma trattato in lamine o lingotti, è valutato a peso, in libbre (c. 340 g.) e in once (1/12 di libbra = c. 27 g.).

- Dividendo il valore dei diversi beni rapportati al servo intregu per 16 (numero di giornate medie per mese, riportate a 4 giorni per settimana) si ottiene il valore dello stesso bene rapportato alla singola die in mense. Una die, pertanto, vale:

   5 pecore,

   1/3 di bue,

   1 oncia d'argento,

   1/12 di cavallo,

   1/6 di un codice.

- Uno dei temi più dibattuti, che finora non aveva trovato riscontro nell'esame della documentazione pervenutaci, è quello della eventuale differenza di valore tra servo  e serva. Se al servo può essere riconosciuto un certo valore più consistente, che deriva dalla sua maggiore forza da impiegare nelle attività lavorative di maggior impegno fisico, alla serva va attribuito un analogo valore aggiunto che deriva dalla sua abilità in attività artigianali tipicamente femminili e nella capacità procreativa. Per questo motivo, in assenza di attestazioni specifiche, il valore di servi e serve poteva essere valutato come sostanzialmente equivalente.

Oggi, grazie alla rilettura di schede del Condaghe di San Pietro di Silki che hanno una valenza determinante per lo studio di temi economici riferiti al XII secolo, è possibile sostenere questa tesi non più su base intuitiva ma in seguito a precisi riscontri documentari.

 

5,33 
80
16  once
1,25 
2,66 
12  once
60
3  once
15
6  once
30
1  oncia 5

servo

cavallo

codice

 bue

pecora